I Vini della Campania

amorini pompeiani

I grandi vini campani: millenni di storia, dai primi coloni greci ai nostri giorni. Negli affreschi di Ercolano e Pompei Bacco trova dimora ai piedi del Vesuvio. In realtà, le tradizioni enoiche delle Campania affondano radici in epoche lontanissime ed è tale l’abbondanza di vitigni autoctoni che i romani elessero queste terre a vigneto dell’impero. Questo, il breve excursus storico al fine di dar contezza della straordinaria valenza culturale e economica di una filiera di notevole importanza in grado di esprimere prodotti che hanno assunto una rinomanza nazionale e internazionale e che qualificano, quindi, l’offerta agricola regionale nel suo complesso. La Campania vanta, oltre ad una documentata lunga tradizione viticola, buone e peculiari condizioni pedoclimatiche tali da esaltare caratteristiche qualitative delle uve con una marcata influenza sul prodotto finale. I tentativi di importare vitigni alloctoni, infatti, hanno dato risultati scadenti, con la conseguente alterazione del rapporto storico tra ambiente e vitigni autoctoni. La Campania è caratterizzata in gran parte da suoli vulcanici e condizioni microclimatiche esclusive: queste peculiarità sono, di fatto, trasferite nei prodotti con inconfutabili risultati di originalità e qualità. è su queste convinzioni che si è sviluppata l’enologia campana, una enologia che ha alla base un grande patrimonio varietale unico al mondo, con la presenza sul territorio regionale di oltre 100 varietà di vite, un patrimonio ampelografico storico non riscontrabile in nessuna altra area vitivinicola nazionale o internazionale. All’attualità in Campania sono prodotti 4 vini DoCg, 15 vini DoC (DoP) e 10 vini IgT (IgP).