Prodotti Tradizionali della Campania

Pizza Figliata

pizza figliata

La “pizza figliata”, detta anche “serpentone” è un dolce di remota origine e di diffusione molto limitata: originario forse della zona di Camigliano, tra Capua e Pignataro Maggiore, è diffuso, con piccole variazioni, anche in alcuni comuni limitrofi, come Calvi Risorta e Teano. Di forma cilindrica ripiegata a ciambella, a volte leggermente spiralata, ha un colore biondo ambrato ed è fatto di una pasta sottile, farcita di miele, noci pestate, zucchero, aromi naturali. Simile ad analoghi dolci di tradizione ebraica diffusi nella Toscana meridionale, viene confezionato durante le festività natalizie (la forma circolare rappresenta la continuità del ciclo annuale), e conservato almeno fino al due febbraio: infatti, grazie alla presenza del miele, il suo gusto rimane inalterato per diversi mesi. La sua preparazione costituisce un autentico rituale, tramandato da poche famiglie: la farina viene impastata con le uova, l’olio d’oliva, lo zucchero ed il vino bianco; la pasta viene lavorata a mano e, successivamente, lasciata riposare per circa mezz’ora. In seguito la si stende su di un ripiano di legno aiutandosi con un matterello per ottenere una sfoglia di forma ellissoidale sulla quale vengono distribuite le noci, precedentemente pestate nel pestello; vengono quindi aggiunti lo zucchero, le scorzette di limone e di mandarino, il miele. La sfoglia viene arrotolata su sé stessa in senso longitudinale fino a formare un rotolo cilindrico, a sua volta ripiegato a ciambella. Dopo la cottura, che avviene in una teglia unta di olio d’oliva, si fa raffreddare e si cosparge prima con miele e poi con zucchero. In passato la cottura era fritta in abbondante olio d’oliva: negli ultimi tempi sono intervenute anche altre varianti nella ricetta base, che prevedono aggiunta di cacao e di uvetta nel ripieno; tuttavia, la versione più apprezzata rimane quella tradizionale.

english flag “Pizza figliata” also know as “serpentone” is a very ancient but not very widespread cake: it may have originated from the area of Camigliano, between Capua and Pignataro Maggiore, and has spread between the nearby towns of Calvi Risorta e Teano. Cylindrical in shape and folded into a ring, sometimes as a slight spiral, it has a golden amber colour and is made with a thin pastry, filled with apples, ground nuts, sugar, and natural aromas. Similar to the Jewish cakes made in the south of Tuscany, it is made during Christmas time (the round shape representing the years’ continuity) and kept till the second of February due to the honey’s presence that keeps it unadulterated for months. The preparation is an authentic ritual, passed down only in few families: the flour is kneaded with eggs, olive oil, sugar and white wine; the dough is homemade and left to rise for half an hour. Then the dough is spread on a wooden bench with a rolling pin and made into an elliptic shape on which ground nuts are sprinkled and, then, are added sugar, lemon and mandarin peels and honey. The pastry is rolled into a cylinder and folded into a ring. After being cooked in a pan greased with olive oil, in ancient times it used to be fried in olive oil and left to cool, it’s covered with honey first and then sugar. Some variations to the recipe add cocoa and sultanas in the filling, but the traditional recipe is more appreciated.