I Vini DOC della Campania

vigneti falerno

Falerno del Massico

Il mito racconta che il dio Bacco in persona ricompensò l’umanità trasformando tutto il declivio del monte Massico in vigneto di Falerno. Ed è quanto dire… ma che fosse un vino di strepitoso sapore e celebrità, cantato dai poeti e bevuto dagli intenditori ce lo confermano pure i numerosi scavi archeologici che ce ne hanno restituito tracce, le quali ripercorrono la sua storia di vino apprezzato fin dall’antichità. Infatti anfore di Falerno, che gli antichi Romani chiudevano con tappi muniti di targhette, per garantirne origine
ed annata, sono state trovate un po’ ovunque (faceva parte delle provviste dei conquistatori sguinzagliati in ogni parte dell’impero). E l’enciclopedico Plinio lo classificò al secondo posto dei migliori vini italiani al tempo di Augusto, per qualità e fama.

Il Falerno del Massico viene prodotto in cinque Comuni del Casertano (da Sessa Aurunca a Mondragone). Il Rosso raggiunge gradazione di 12,5°: si ottiene in prevalenza da uve Aglianico e Piedirosso con un anno di invecchiamento (dopo tre anni, di cui uno in botte, diventa “Riserva” ). Il Bianco, invece, (11°) ha come base varietale la Falangina in purezza. Ma sotto tale DOC rientra anche il tipo Primitivo dal color rosso rubino, con
gradazione minima di 13° e invecchiamento minimo di un anno (un altro anno di riposo in botte lo fregia del titolo di “Riserva”).