I Vini DOC della Campania

vigneti vesuviani

Vesuvio e Lacryma Christi del Vesuvio

La coltivazione della vite sulle falde vesuviane risale al V secolo a.C., grazie al clima invidiabilmente mite di tutta la zona e al terreno vulcanico, ricco di potassio e altri elementi preziosi. La vite infatti riesce a dar frutti eccezionali, anche in terre così difficili come quelli ardenti. Sicché questo grande vino, unico nell’enologia mondiale, condivide la natura magmatica del luogo, così come ben scrisse Malaparte (“Questo sacro e antico vino ha il colore misterioso del fuoco infernale, il sapore della lava, dei lapilli, della cenere che seppellirono Ercolano e Pompei”).

La produzione è di qualità, a dispetto della quantità limitata, che non supera i 100 qli/ha; mentre la resa alla vinificazione non eccede il 65%. Ottenuta nel 1983, la DOC prevede le tipologie Bianco, Rosato e Rosso. Se raggiunge i 12°, il vino può denominarsi “Lacryma Christi”; con gradazione inferiore, l’etichetta deve recare soltanto la denominazione “Vesuvio”. Infine, questo nettare prodotto sulle pendici del vulcano napoletano può essere utilizzato anche per ottenere uno Spumante naturale e un vino liquoroso particolarmente gradevole.